Il controllo analogo, tra affidamenti in house e vincoli gestionali

Un’analisi delle disposizioni del TUSP e cenni sulla giurisprudenza contabile di merito

a cura di Paolo Pantanella

Tra i decreti attuativi della delega di cui alla L. 124/2015, il TUSP, nonostante la complessità di avvio della fase applicativa, resa pienamentee effettiva solo a seguito dell’adozione del decreto correttivo 100/2017, costituisce senza dubbio lo strumento normativo più innovativo, che ha garantito quella sistematicità del quadro giuridico settoriale che da oltre dieci anni amministrazioni ed operatori attendevano, “stretti”, gli enti locali in particolare, tra la successione di modifiche del TUEL, gli interventi puntuali inseriti nelle leggi di bilancio e nelle disposizioni di razionalizzazione della spesa e una giurisprudenza contabile attenta, ma che non poteva supplire alla carenza di norme organiche.

Focalizzando, in particolare, il tema del controllo analogo esercitato dalle amministrazioni sulle società ad integrale partecipazione pubblica, si nota però come il tratto caratterizzante delle norme inserite nel TUSP, sia nell’articolo 2 dedicato alle definizioni, sia nell’articolo 16, rubricato, significativamente “Società in house”, riguardi prioritariamente le condizioni che giustificano il ricorso ad affidamenti diretti di servizi rispetto alle procedure disciplinate dal Codice dei contratti pubblici.

>> CONTINUA A LEGGERE…

Per continuare a leggere il contenuto di questa pagina è necessario essere abbonati.
Se sei già un nostro abbonato, effettua il login.
Se non sei abbonato o ti è scaduto l’abbonamento
>>ABBONATI SUBITO<<

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *