Il sistema delle società partecipate all’avvio dei piani ordinari di razionalizzazione: più pubblici, meno soci?

Si sta concludendo in questi giorni l’iter di approvazione dei Piani ordinari di razionalizzazione richiesti dall’art. 20 del d.lgs. n. 175/2016, c.d. TUSP.

di Ilenia Imola

E mentre le Pubbliche Amministrazioni verificano la consistenza del proprio portafoglio azionario, gli ultimi interventi in materia offrono lo spunto per una riflessione sul sistema generale che la delimita.

1. La visione civilistica del TUSP.

La novità più interessante riguarda senza dubbio la formulazione dell’art. 51 del d.d.l. della legge di bilancio 2019, che sta svolgendo il proprio iter parlamentare.

L’intervento del legislatore intende tutelare il ‘patrimonio pubblico’ e il ‘valore delle quote societarie pubbliche’ attraverso la sospensione temporanea degli effetti dei commi 5 e 6 dell’art. 24 del  d.lgs. n. 175/2016, relativi a vendita o recesso a seguito di revisione straordinaria effettuata nell’anno 2017.

Se da una parte si può concordare con chi sostiene che la portata della norma sia opposta allo spirito del Testo Unico sulle società partecipate, volto ad un limitato utilizzo del modello societario per la gestione di servizi da parte delle P.A., dall’altra si rintraccia il persistere della medesima ratio su cui è improntato tutto l’impianto complessivo dello stesso, ovvero la visione civilistica del socio pubblico. Continua a leggere…

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