La TARI tra ordine e disordine

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Le tasse, si sa, non piacciono a nessuno e non è certo piacevole o popolare doverle pagare.

È ragionevole pretendere, però, che rispettino un principio di equità e che quindi se ne conosca con certezza il  loro fondamento.

Andando a spulciare nei PEF approvati fino ad oggi dai comuni, invece, si scopre che, a causa della incertezza e della arbitrarietà delle disposizioni fino ad ora applicate, in alcuni comuni si finanziano con la Tari non solo il ciclo dei rifiuti bensì anche il verde pubblico o perfino la illuminazione pubblica ed altri servizi meritevoli di essere coperti con entrate di natura ben diversa.

Ancora, alcuni comuni richiedono ed incassano assai meno di quanto costa il servizio mentre vi sono enti che hanno trovato il modo, più o meno consapevolmente, di farci perfino un po’ di cresta.

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