L’attività di controllo degli enti locali sulle società partecipate

L’attività di esternalizzazione delle PA

di Avv. Ilenia Imola
Ufficio Giuridico – U.I. Partecipazioni Societarie – Settore Segreteria Generale

Esternalizzare o meno la gestione di servizi, o la produzione di beni, è una scelta che ogni Amministrazione opera nella propria quotidianità, e comporta diverse criticità, tra le quali risalta senza dubbio l’attività di controllo che ne consegue.

Sovente l’esternalizzazione avviene tramite costituzione di società o acquisto di azioni/quote di esse, cui viene affidato un determinato servizio, ponendo così l’Amministrazione nella doppia veste di contraente e di socio, che agisce secondo le regole civilistiche proprie di questa figura, e soggiace, al tempo stesso, ai limiti derivanti dalla sua natura pubblica.

Queste due posizioni sono apparse, nell’ultimo ventennio, tra loro imprescindibilmente legate, per la risoluta convinzione che il controllo contrattuale non fosse sufficiente a garantire un servizio efficiente, efficace ed economico da parte del gestore, mentre il diretto coinvolgimento pubblico avrebbe garantito un’influenza, più o meno dominante, sulle scelte della società.

Con l’avvento di una concezione unitaria della Pubblica Amministrazione, inclusiva di tutte le ramificazioni esterne ad essa, il tema del controllo del socio pubblico si è sviluppato in maniera specifica su diversi livelli di verifica, a seconda del tipo di rapporto intrattenuto con i soggetti esterni da essa partecipati.

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