Il settore dei servizi pubblici locali era, in passato, generalmente appannaggio dei pubblici poteri, attraverso forme di gestione diretta ovvero tramite aziende municipalizzate, e di pochissimi operatori privati.
Ciò in virtù di quel ruolo di Stato imprenditore che si era evoluto nel Novecento.
Questo assetto è stato modificato nel corso del tempo sia per ragioni di carattere finanziario, avendo il processo di integrazione europea precluso il ripianamento statale del deficit dei bilanci locali, sia per le criticità delle anzidette modalità di gestione, non in grado di rispondere pienamente alle moderne esigenze di sviluppo infrastrutturale.
Un po’ come succede ora con le società partecipate o con il partenariato contrattualizzato, dove il ruolo del privato viene sfruttato per raggiungere specializzazioni e beni che non sono nel possesso delle amministrazioni, allo stesso modo è avvenuto nei servizi pubblici.
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