Le aziende speciali, tra pareri della Corte dei Conti e la necessità di un nuovo “Regolamento generale”

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Il tema delle aziende speciali emerge ogni tanto. Non si fa in tempo a darle per morte, perché figure giuridiche obsolete (di fatto regolate da un decreto emanato anni prima della loro costituzione giuridica, ovvero dal Regolamento generale di cui al D.P.R. n.902 del 4.10.86), che subito ce le ritroviamo legittimate come strumento idoneo per gestire i servizi pubblici locali non a rete dal recente D.Lgs. 201/2022, che all’art. 14, c. 1., lett. d) precisa che  “limitatamente ai servizi diversi da quelli a rete, gestione in economia o mediante aziende speciali di cui all’articolo 114 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000”.

Le aziende speciali, dunque, non solo restano una modalità di gestione legittima, e riescono anche a superare le maglie, certo troppo larghe, del TUSP, e sono regolate in maniera spesso lacunosa dalle disposizioni di finanza pubblica.

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