Sono queste le conclusioni ribadite dalla Corte dei conti, Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia, con deliberazione n. 2/2024/PAR del 19 gennaio 2024, confermando una posizione ormai consolidata da parte della magistratura contabile che nega la possibilità di adeguare il compenso inizialmente fissato per l’amministrazione della società (nel caso di specie, il comune istante rappresentava l’opportunità, a partire dal 2024, di una revisione del compenso annuo, mai adeguato dal 2010, anche in relazione a ulteriori servizi affidati alla società, a un incremento del fatturato della stessa rispetto ai valori storici, oltre a un oggettivo aggravio di compiti e responsabilità).
Società a controllo pubblico: massimali ai compensi ancora fissati in proporzione rispetto ai livelli del 2013
In attesa che venga adottato il decreto ministeriale per la definizione dei massimali ai compensi per le società a controllo pubblico, continuano a valere senza possibilità di deroga le disposizioni stabilite dall’art. 4, comma 4, del d.l. n. 95 del 2012.
Leggi anche
Gli amministratori delle società partecipate alla prova della prevenzione e del governo delle crisi, tra il d.lgs. n. 175/2016 e il d.lgs. N. 14/2019
A cura di Giovanni Capo – Rivista della Corte dei conti, fasc. 2/2025
15/07/25
Società miste, affidamenti e per una specifica missione
In tema di società miste, stando all’art. 17 d.lgs. n. 175/2016 in combinato disposto con l’art. 4 d…
Federico Smerchinich
14/07/25
Gestione rifiuti: l’ARERA fotografa il riordino locale nel monitoraggio semestrale
Ambiti territoriali, EGATO e affidamenti: ancora disomogeneità e ritardi nell’attuazione della rifor…
14/07/25
Acqua pubblica e autonomie locali: il nodo irrisolto delle risorse
La Corte Costituzionale, mediante sentenza del 17 aprile 2025, n. 47, dichiara inammissibile la ques…
11/07/25
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento